Un recente caso deciso dal Tribunale di Mantova, riportato da tutti i quotidiani nazionali, ha suscitato un notevole interesse vista la delicatezza della materia.
In sostanza il papà di due bambini (di tre anni e un anno), dopo la separazione, chiedeva al giudice un riesame delle condizioni di affidamento dei figli in seguito ad alcuni comportamenti discutibili della madre tra cui la pubblicazione continua di foto dei figli minorenni sui social network.
Il giudice, pur non ritenendo necessario rivedere le condizioni di affidamento, ha verificato che nonostante nell’accordo di separazione fosse stato stabilito l’obbligo di non pubblicare alcuna foto dei bimbi sui social ed in particolare la madre si fosse impegnata a rimuovere quelle già diffuse, in realtà la stessa non solo non aveva provveduto alla rimozione delle foto già pubblicate ma, al contrario, aveva continuato a pubblicare nuove foto e tale azione nulla aveva a che fare con i doveri educativi.
Questi comportamenti, oltre a violare la tutela dell’immagine, la tutela della riservatezza dei dati personali prevista dal Codice della Privacy, nonché della Convenzione di New York, sono anche illegittimi alla luce del nuovo Regolamento Europeo Privacy 2016/679, che entrerà in vigore il 25 maggio 2018, secondo cui «la immagine fotografica dei figli costituisce dato personale» e «la sua diffusione integra una interferenza nella vita privata».
Il giudice, considerato che «il pregiudizio per il minore è insito nella diffusione della sua immagine sui social network» ha ordinato l’immediata rimozione delle foto dei figli minorenni.