La navigazione etica e l’importanza del clic
Sappiamo che le nostre quotidiane attività di navigazione tramite computer, smartphone o tablet, sono monitorate. Mi sono chiesto se fosse possibile rendere più efficiente la navigazione sul web in base alle nostre necessità di ricerca sfruttando queste attività di monitoraggio. Una bella domanda alla quale non è semplice rispondere.
Le variabili offerte dal web condizionano le nostre scelte e i nostri clic, direzionandoci verso una fonte piuttosto che un’altra secondo un naturale percorso di causa-effetto, e intanto i cookies [1] acquisiscono e memorizzano i dati di ricerca, che vengono poi elaborati e ci vengono riproposti ad ogni successivo collegamento in rete secondo le regole del web marketing. [2]
Non possiamo soltanto affidarci ai cookies poiché questi si interessano principalmente agli aspetti legati al web marketing e alle informazioni commerciali. Possiamo però applicare l’etica [3] alla nostra navigazione. L’etica studia i comportamenti umani secondo un modello ideale ed esiste in ognuno di noi; perché non applicarla alla navigazione web?
Cominciamo col “centellinare” i nostri clic.
Un clic non è soltanto una scelta di contenuti; esso può sostituire una firma, una presa visione. Con un clic si accettano le condizioni di un contratto, si richiede un servizio, si porta a termine un acquisto, si conferma l’avvenuta ricezione di documenti e così via. Una cosa da non sottovalutare. Con il clic, come detto, forniamo ai cookies un’informazione che viene poi utilizzata per finalità commerciali. Ecco perché bisognerebbe evitare, ove possibile, il clic superficiale o compulsivo.
Un esempio di etica sociale nella vita di tutti i giorni.
Camminando per la città mi fermo in prossimità di un incrocio, aspettando che il semaforo diventi verde per attraversare sulle strisce pedonali; in quel momento si affianca una mamma con bambino alla mano, che si gira e mi guarda incuriosito. A questo punto sto per dare un valore etico alla mia prossima azione:
- se attendo che la luce diventi verde, avrò dato al bambino un buon esempio comportamentale;
- se decido di attraversare con il rosso, il messaggio che trasmetterò al bambino sarà negativo.
I cookies sono un po’ come il bambino dell’esempio che ci osserva e “impara” da ciò che facciamo. Applicando allora il concetto di navigazione etica proviamo a insegnare ai cookies il nostro metodo di ricerca, in modo che i percorsi di ricerca ci vengano riproposti secondo le nostre preferenze.
Alcuni semplici spunti per una navigazione etica.
Leggere le condizioni prima di aderire / accettare con il clic, fino all’ultima riga (occorrono alcuni minuti ma ne vale la pena); verificare l’anteprima dei contenuti prima di cliccare un determinato link posizionandovi sopra il cursore ed attendendo due secondi (appare una descrizione breve che può essere utile ad evitare un inutile clic); usare gli operatori di prossimità (detti anche operatori booleani, o operatori logici); cercare di non aprire più pagine contemporaneamente su diverse schermate (in ogni caso guardiamo una pagina alla volta); salvare nei preferiti / segnalibri un sito attendibile per poi richiamarlo direttamente nelle future consultazioni.
Durante alcuni convegni ho spesso sentito esperti del web dire “siamo tutti pesci nel mare”. Questo è vero, come è vero anche che siamo dotati di cervello, curiosità e creatività, che a mio modesto avviso rappresentano un valore aggiunto di non poco conto.
Le nostre informazioni, raccolte quasi all’80% da Big G (Google), sono comunque ‘solo’ dati, per quanto preziosi. Le corporazioni che controllano il web ci vedranno anche come pesci nel mare ma non possono prevedere tutte le nostre scelte o i nostri clic, che rimarranno frutto della libertà di scegliere di ognuno di noi.
Marco Domenico Luongo © Riproduzione riservata
[1] I cookies sono una sorta di gettone identificativo usato dai server web per poter riconoscere i browser durante comunicazioni con il protocollo HTTP usato per la navigazione web. (Fonte: Wikipedia) Si tratta di elementi di informazione che vengono memorizzati nel proprio browser durante la navigazione e poi trasmessi ad un server web. La disciplina dei cookies è stata regolata dalla direttiva europea 2009/136/CE del 25 novembre 2009 e recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 69 del 2012. In applicazione della “cookie policy” i siti hanno infatti iniziato a richiedere un consenso espresso al loro uso alla prima connessione.
[2] Esistono studi che valutano anche il tempo che l’utente di internet impiega per accettare le condizioni di contratto o servizio sul web per profilare l’utente che vi aderisce; questi dati servono anche a capire se gli utenti leggono effettivamente le informative o se accettano senza neanche leggerle.
[3] Il termine etica viene dal greco antico èthos (“carattere”, “comportamento”, “costume”, “consuetudine”) è una branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale (ad esempio una data morale). (Fonte: Wikipedia)
English Translation
The ethical navigation: how a single click matters
We all know that our daily browsing activities through computers, smartphones or tablets are constantly monitored. I wondered if it was possible to make web browsing more efficient and based on our research needs by taking advantage of these monitoring activities. A good question which is not easy to answer.
The enormous offering on the internet affect our choices and our clicks, directing us towards a source rather than another according to a natural cause-effect path while cookies [1] in the meantime acquire and store the search data, which are then processed and they are proposed again to each successive connection in net according to the rules of the web marketing. [2]
Of course we can not only rely on cookies as they are mainly interested in aspects related to web marketing and commercial information. However we can apply ethics [3] to our navigation. Ethics studies human behavior according to an ideal model and exists in each one of us, then why not apply it to web browsing?
Avoiding “compulsive” click.
A click is not only a choice of content. It can replace a signature. With a click you accept the terms of a contract, you request a service, you complete a purchase as well as confirming the receipt of documents and so on. Not to be underestimated. With the click, as said, we provide cookies with information that is used for commercial purposes. This is why a “compulsive” click should be avoided where possible.
An example of social ethics in everyday life.
Walking through the city, I stop near an intersection waiting for the pedestrian light to turn green; at that moment a mother with a son step next to me and the child turns on looking at me curiously. At this point I am going to give an ethical value to my next action:
– if I wait for the light to turn green, I will give the child a good behavior example;
– if I decide to cross with red, the child will learn a negative behavior.
Cookies are like the child of the example who observes us and “learn” from what we do. Applying the concept of ethical navigation we try to teach cookies our search method, so that the search paths are re-proposed according to our preferences.
Some inputs for an ethical navigation.
Read the conditions entirely before accepting with the click (it takes a few minutes but it’s worth it); before clicking a specific link check the contents preview by positioning the cursor over it and waiting for two seconds (the short description showing up could be useful to avoid a useless click); use proximity operators (also called Boolean operators, or logical operators); try not to open multiple pages at the same time on different screens (in any case you usually look at one page at a time); bookmark a trusted site and then recall it directly for future consultations.
During some conferences I have often heard web expert relators saying that “we are all fish in the sea”. This is true, as it is also true that we are endowed with brain, curiosity and creativity, which in my humble opinion represent an important added value.
Our information – almost entirely collected by Big G (Google) – however precious, is only data. Corporations that control the web can see us as fish in the sea but cannot foresee all our choices or clicks, which will remain the result of the freedom to choose of each individual.
Marco Domenico Luongo © All Rights Reserved
[1] An HTTP cookie (also called web cookie, Internet cookie, browser cookie, or simply cookie) is a small piece of data sent from a website and stored on the user’s computer by the user’s web browser while the user is browsing. Cookies were designed to be a reliable mechanism for websites to remember stateful information (such as items added in the shopping cart in an online store) or to record the user’s browsing activity (including clicking particular buttons, logging in, or recording which pages were visited in the past). They can also be used to remember arbitrary pieces of information that the user previously entered into form fields such as names, addresses, passwords, and credit card numbers. Other kinds of cookies perform essential functions in the modern web. Perhaps most importantly, authentication cookies are the most common method used by web servers to know whether the user is logged in or not, and which account they are logged in with. Without such a mechanism, the site would not know whether to send a page containing sensitive information, or require the user to authenticate themselves by logging in. The security of an authentication cookie generally depends on the security of the issuing website and the user’s web browser, and on whether the cookie data is encrypted. Security vulnerabilities may allow a cookie’s data to be read by a hacker, used to gain access to user data, or used to gain access (with the user’s credentials) to the website to which the cookie belongs (see cross-site scripting and cross-site request forgery for examples). The tracking cookies, and especially third-party tracking cookies, are commonly used as ways to compile long-term records of individuals’ browsing histories – a potentialprivacy concern that prompted European and U.S. lawmakers to take action in 2011. European law requires that all websites targeting European Union member states gain “informed consent” from users before storing non-essential cookies on their device. (Source: Wikipedia)
[2] There are studies that evaluate the amount of time dedicated by the user to read the terms and conditions of a contract or service before accepting; these data also help to understand if users actually read the information or accept it without even reading and are also used for profiling matters.
[3] Ethics (or moral philosophy) is a branch of philosophy that involves systematizing, defending, and recommending concepts of right and wrong conduct. The term ethics derives from Ancient Greek ἠθικός (ethikos), from ἦθος (ethos), meaning “habit, custom”. The branch of philosophy axiology comprises the sub-branches of ethics and aesthetics, each concerned with values. (Source: Wikipedia)